Il NO della scuola alla guerra

Tutti gli alunni, dai più piccoli ai più grandi, hanno espresso un chiaro ripudio della guerra, a favore dei diritti fondamentali alla vita, alla libertà e alla pace in cui è ancora possibile credere e per i quali è indispensabile operare, singolarmente e insieme.

Data di pubblicazione: sabato, 19 marzo 2022

Autore: Segreteria

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Nei giorni successivi all’attacco dell’Ucraina da parte della Russia, l’intero Istituto Comprensivo di Cervasca ha attivato percorsi di riflessione e attività speciali per dialogare con bambini e ragazzi in merito alle negatività e alle sofferenze date dalla guerra, ma anche per sottolineare l’importanza della pace e della libertà, valori da seminare e agire quotidianamente per la costruzione di un mondo migliore.

Gli alunni più piccoli, delle scuole dell’infanzia, hanno riflettuto sulle parole e sulle azioni belle e pure del vivere, riuscendo a catalogarle in semplici e dolci slogan di bene dai quali emergono l’efficacia del ‘sorriso’, del ‘chiedere scusa’ dopo un bisticcio, del ‘dare la mano’, delle ‘carezze’ e dei ‘baci’ per costruire insieme la pace. I bambini hanno poi realizzato opere pittoriche raffiguranti le loro stesse mani, immerse nel colore e dirette a decorare grandi cartelloni che vogliono essere simbolo di unione, vivacità, coesistenza pacifica e accoglienza delle diversità. Le piccole impronte degli alunni sono divenute immagine stilizzata di bandiere, amiche e vicine tra loro (Cervasca), oppure fiori dai petali variegati rivolti ad un unico cielo, azzurro e sereno (Santa Croce), o catena di mani dal colore intenso disposta a corona intorno a un mondo tondo e felice, protetto da un grande e vivace arcobaleno (Vignolo).

Tutte le scuole primarie dell’istituto hanno lavorato per sensibilizzare gli alunni a partire da parole scritte, significative e piene di emozione, tratte da poesie (La luna di Kiev e Promemoria di Gianni Rodari, La pace comincia con un sorriso di Madre Teresa di Calcutta, etc.) o da canzoni inneggianti la bellezza della pace e della speranza (Imagine e Give peace a chance di John Lennon, Semina la pace e La nostra chance dei Gen Rosso, etc.). Alcune opere poetiche sono state tradotte con i simboli della comunicazione aumentativa alternativa, per dare la possibilità di lettura a tutti grazie ad uno speciale e stilizzato accostamento tra parole e immagini che funge da facilitatore.

Rilevanza e attenzione sono state date anche alla riflessione sulle cause che, in generale, portano i popoli allo scontro e sulle conseguenze negative che i combattimenti generano per l’umanità tutta. Significativa è stata inoltre la lettura commentata dell’articolo 11 della Costituzione Italiana, che richiama al ripudio della guerra come evento offensivo e distruttivo della dignità, della parità, della pace e della giustizia.

Tutti i plessi delle primarie hanno poi prodotto diversificati elaborati iconografici di alto valore, per dare una traccia concreta delle loro riflessioni e per dare immagine a simboli positivi di bene e speranza: cartelloni e teli con le intense fasce di colore della bandiera della pace e le impronte delle mani di tutti i bambini, disegni e pitture ritraenti il simbolo della pace e dell’antimilitarismo ideato da Gerald Holtom, bandiere per dire no alla guerra e mandala simboleggianti tutte le nazioni del mondo.

I ragazzi della Scuola Secondaria di primo grado di Cervasca sono stati coinvolti in approfondimenti sulle cause che spingono l’uomo alla lotta e sulle differenze tra democrazia e dittatura. Di particolare interesse è stata anche la discussione riguardante il lessico utilizzato dai giornalisti e le attenzioni da porre nella lettura, precisa e sapientemente interpretata, dei messaggi dati dai mass media, per evitare fraintendimenti o giudizi precipitosi e poco corretti sulla sofferta complessità delle guerre e dei fatti di cronaca in genere.

Tutti i percorsi e gli approfondimenti vissuti in classe, indipendentemente dalle scelte metodologiche e di contenuto agite dai docenti in base alle età degli alunni, sono stati seri e ricchi di trasporto, attivando bambini e ragazzi ad esternare idee per ostacolare il male e per alleviare le brutture della guerra. Ognuno, nel proprio piccolo, può infatti agire semi di pace e di speranza, attraverso pensieri di consolazione, supporto o preghiera, manifestazioni di sostegno e vicinanza, gesti e doni concreti, condivisione e aiuti umanitari.

Da gruppi di bambini è emersa la richiesta, aperta e spontanea, di attivare una raccolta di beni di prima necessità per le popolazioni colpite dalla guerra; tale senso di preoccupazione e interessamento ha dimostrato il coinvolgimento degli alunni medesimi e, al tempo stesso, la loro consapevolezza riguardo l’importanza delle piccole rinunce personali come ‘goccia’ indispensabile a costruire insieme un ‘mare’ di speranza e di aiuto concreto per gli altri.

Le iniziative di riflessione sugli eventi bellici e sulla pace, vissute dai bambini e dai ragazzi di tutti gli ordini di scuola, hanno dato voce all’intero istituto nell’espressione di un chiaro e deciso NO alla guerra, a favore dei diritti fondamentali alla vita, alla libertà e alla convivenza pacifica in cui è ancora possibile credere e per i quali è fondamentale operare, singolarmente e insieme.